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Infografiche Mobile [INFOGRAPHIC]

Oggi due infografiche interessanti sul tema Mobile. Una traccia un quadro sul mercato e l'altra una serie di tendenze d'utilizzo legato alla navigazione e alla crescente tendenza dell'uso Social di questo strumento. A breve spero di poter proporre grafici simili sul mercato dei tablet PC e dell'iPad che da 3 giorni è disponibile anche in Italia con conseguente ondata d'esaltazione degli adepti del nuovo talismano tecnologico... ci salverà da tutti i mali? ne faranno uno per bloccare la fuoriuscita di petrolio del golfo del Messico? Arriverà un'infografica anche per questo.


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ROI o KPI? Questo è il problema.

Ho scritto diversi post sul ROI del Social Media Marketing mostrando come ci siano aspetti e accorgimenti che, se inseriti in una campagna di marketing, permettono di misurare il Ritorno sugli Investimenti della campagna stessa.
Oggi propongo un'intervento di Andrea Boaretto, professore universitario e responsabile dell'Osservatorio Multicanalità, durante il Social Innovation Camp del 6 maggio che ci aiuta a capire come il ROI in senso stretto non sia misurabile. Con questo non voglio contraddire le mie affermazioni passate ma semplicemente far evolvere e raffinare il concetto condiviso di quello che di una campagna di comunicazione sui social media sia associabile a una metrica di valutazione.
Continuo a sostenere che alcuni aspetti siano realmente inseribili all'interno di un'operazione matematica che misura la differenza tra Risultato Operativo e Capitale Investito (vedi operazioni di scontistica lanciate dalle pagine Facebook di molti brand), in tutti gli altri casi occorre definire più realistici KPI in grado di indicare un successo collegabile solo indirettamente a un ritorno economico.


Interessante su questo argomento il post di oggi sul Tagliaerbe.

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Volkswagen Think "Blog"

Think Blue è la campagna Volkswagen che promuove un nuovo approccio globale di responsabilità verso l’ambiente. Per diffondere i concetti di questa filosofia la casa automobilistica ha organizzato il Blue on Tour, un appuntamento itinerante che fa tappa nelle principali piazze italiane (sul sito Volkswagen tutti i dettagli).


L'idea è quella di associare l'utilizzo di specifiche tecnologie, come quelle della gamma BlueMotion Technologies, in grado di ridurre consumi ed emissioni, a un comportamento di guida ottimizzato in ottica risparmio in modo da rendere tutti i partecipanti all'evento consapevoli del proprio stile di guida e dei piccoli accorgimenti per migliorarlo. Pochi infatti sanno che lo stile di guida incide per un terzo sui consumi medi della propria auto ed è determinante che il cambiamento verso una mobilità sempre più sostenibile inizia ad essere vissuto in maniera partecipativa.


Durante la tappa milanese di questo roadshow, Volkswagen ha aperto la porta ai Blogger interessati ad approfondire le tematiche che legano l'auto al rispetto dell'ambiente e, ovviamente, del portafogli. Coerentemente alla visione partecipativa del cambiamento promosso anche in questo caso l'obiettivo, oltre che di condivisione di alcune informazioni legate a prodotto e comportamenti al volante, è stato il confronto con un pubblico focalizzato e già competente sulle tematiche in questione considerandolo come interlocutore privilegiato e già sensibile al tema nonché come fonte di stimolo per i prossimi, successivi, passi nella direzione che il marchio, già da tempo si è prefissata.

I prossimi appuntamenti con il Blue On Tour sono a Firenze, Jesolo, Roma (Ostia), Napoli e Bari.

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Il ROI ai tempi della Geolocalizzazione

Nelle strategie di comunicazione digitale delle aziende da qualche anno la presenza su social network come Facebook e Twitter è ormai considerata obbligatoria. Ma è soltanto un punto di partenza e molto spesso, benchè ci siano le dovute e note eccezioni, il ROI di questo tipo di presenza è misurabile solo parzialmente. In sostanza l’obiettivo raggiungibile resta anzitutto la Brand Awareness.
Questa però è solo una parte, spesso un obiettivo minimo, seppur necessario, nella testa di tutti i responsabili marketing. Ecco dunque che i piani di comunicazione si arricchiscono di piccoli accorgimenti per monitorare le cosidette “conversioni” dei contatti raggiunti in comportamento d’acquisto.

A questa premessa va aggiunta il concetto “dell’azione d’impulso”: molto spesso minore è il lasso di tempo che intercorre tra la ricezione di un messaggio da parte dell’utente e la possibilità che il messaggio sia traducibile in un’azione più è facile che quell’azione sia influenzata d’impulso da quanto appreso.
Caso pratico: se raggiungiamo qualcuno con un messaggio tipo “è agosto, fa caldo, un gelato è quello che ci vuole” mentre transita davanti alla nostra gelateria è più facile che questo sia indotto ad entrare e comprare d’impulso un cono gelato piuttosto che se l’abbiamo indotto magari mesi prima solo a diventare fan della pagina facebook della nostra gelateria.

E’ così che il fenomeno della geolocalizzazione “social” sta prendendo piede lato Business.

FOURSQUARE PER INIZIARE
Per iniziare dalle basi è bene familiarizzare con il Social Network più noto in questo ambito:Foursquare (275 mila check-in in un giorno fonte: Experian Hitwise). Questo permette nativamente agli iscritti, tramite l’utilizzo del GPS, di tracciare i punti caldi della città e di rendere visibile la loro opinione agli amici. “Questo ristorante è delizioso”, “il miglior concessionario di Milano”, “il barista di questo locale racconta troppe barzellette sconce”…. Recensioni in tempo reale che poi ottengono riconoscimenti da parte degli altri utenti. Diverse le esperienze di grandi marchi che invitano gli utenti a recensire i propri locali ad esempio (vedi Starbucks). Ma la comunicazione è anche bidirezionale, con Snacksquare infatti, questo social network da la possibilità ai commercianti di pubblicizzare i propri punti vendita inviando SMS ai potenziali acquirenti.

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Quello che non sapete su Facebook

Ecco una carina infografica con una raccolta di dati e informazioni più o meno curiose sul social network più celebre del mondo (il secondo sito più visitato dopo google).
Tra le altre cose: le pagine più popolari su FB sono quella di Michael Jackson e Omer Simpson, ogni mese si spendono su facebook nel complesso 8,3 miliardi di ore, 130 sono gli amici di un utente medio di facebook, 550 mila il numero di applicazioni attive, alcuni psicologi hanno identificato specifici disturbi mentali legati a facebook... ok, ok.. non vado avanti altrimenti qualcuno lo diagnosticherà anche a me. Scorretevi l'infografica.

Facebook: What You Probably Didn't Know

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Con Totti cartellino rosso anche alla Vodafone


Negli ultimi due giorni chi parla di calcio parla perlopiù di INTER e dopo qualche sfottò del caso il discorso cade sul gesto antisportivo di Totti nei confronti di Balotelli.

Dal momento che il calcio è sostanzialmente una religione non mi sento di affrontare il tema se abbia ragione Buddha o Allah, mistero della fede, per me poi che sono ateo... Ad ogni modo, fra i critici del capitano giallorosso emerge spesso un'associazione che apparentemente non dovrebbe avere nulla a che fare con le considerazioni di tipo sportivo, quella con il brand di telefonia di cui Totti è testimonial. In rete impazzano i commenti sarcastici ma anche seriosi contro Vodafone che dovrebbe prendere le distanze dal romanista, qualcuno invita a boicottare la compagnia per mostrare il proprio sdegno per comportamenti simili da parte di un personaggio che in qualche modo dovrebbe rappresentare un esempio da seguire verso le giovani generazioni e non un cattivo maestro.

Qualche testata, come La Stampa cita il brand in un articolo, qualcun altro, è il caso del Tempo pur non citandolo nel pezzo del giornalista attira comunque commenti sarcastici dei lettori o proposte tipo: "NO TOTTI ....NO VODAFONE....cominciamo la campagna così la paga davvero....".

Lato Social-network non si contano le discussioni su Friendfeed e i post su Twitter
e, quel che è più impattante all'interno della fan page Vodafone dove potenzialmente i commenti sono visibili agli oltre 400 mila utenti amici - in questo momento amici molto labili - della pagina. Si leggono commenti come:

"State utilizzando come testimonial un razzista, violento, ignorante! Spero prendiate provvedimenti o cambierò gestore: mi fa schifo dare soldi a chi poi li usa per pagare una persona vile, esempio di inciviltà che istiga alla violenza!"

"Bella gente fa la pubblicita' della vodafone! IO ME NE VERGOGNEREI"

"totti è un buon esempio per tutti gli italiani.........sputa insulta e tira calci............buon testimonial....quasi quasi cambio operatore"

"se Totti e' l'esempio, si puo' immaginare il resto...vergogna!"


Si parla molto di online brand reputation e di quali siano gli elementi che possano far tendere il sentiment verso toni positivi o negativi. Sicuramente, non lo scopriamo oggi, il ruolo di un testimonial è uno di quegli elementi determinanti, ma quel che credo sia ancora più utile rilevare è che oggi, se un testimonial non convince qualcuno (o viceversa convice molto) l'opinione negativa (o positiva) fa presto a diffondersi in maniera virale mobilitando o incitando anche azioni altrettanto negative (o positive) verso il brand. E' sempre utile lavorare e osservare queste dimaniche tenendo ben presenti le tipologie, i tempi e gli effetti delle reazioni degli utenti.